Il Metodo Mézières-Bertelè è un trattamento riabilitativo che prende il nome dalla Dottoressa Laura Bertelè, medico fisiatra e psicologa, che ha portato in Italia il metodo di rieducazione neuro-motoria ideato dalla fisioterapista francese Françoise Mézières ampliandolo con una visione olistica che guarda alla persona nel suo insieme mente-corpo.
Agendo su muscoli e tessuto connettivo, il Metodo Mézières-Bertelè migliora la postura e la flessibilità del corpo e dona un senso di benessere e vitalità fisica e psichica.
Il suo approccio delicato, molto simile ad un massaggio, fa sì che sia ben accetto sia nell’età evolutiva (per displasia congenita dell’anca, paralisi cerebrali infantili, piede torto, torcicollo miogeno congenito, eterometrie degli arti inferiori) sia durante l’adolescenza (per ipercifosi/iperlordosi del rachide, piedi piatti/cavi, scoliosi, valgismo/varismo delle ginocchia).
Nell’adulto aiuta a prevenire e trattare artrosi, cefalee muscolo-tensive, cervicalgie, lombalgie, sciatalgie, ernie discali e le conseguenze di patologie neurologiche come la rigidità nel M. di Parkinson o l’emiparesi nell’ictus.
L’origine: il Metodo Mézières
Françoise Mézierès (1909-1991) è stata per molti anni docente di anatomia, fisiologia e ginnastica medica presso l’Ecole de Orthopédie et Massage di Parigi.
La sua “osservazione principe” fu che i muscoli del corpo non lavorano come unità indipendenti, ma sono funzionalmente collegati in 5 “catene muscolari” che si comportano come se fossero un unico muscolo che va dalla testa ai piedi.
Ogni catena muscolare possiede una mobilità ed elasticità caratteristiche. Quando una catena, per qualunque ragione, s’irrigidisce ed si accorcia diventa con un elastico troppo corto che schiaccia e deforma il corpo provocando dolore e limitazione nei movimenti.
Madame Mézières amava ripetere che noi “Stiamo come i muscoli ci mettono”.
Finalità del metodo Mézières-Bertelè
E’, da una parte, quella di allungare questi “elastici muscolari” per far ritrovare al corpo la sua posizione corretta e far recuperare alle articolazioni frenate da questi muscoli la mobilità perduta e, dall’altra parte, quella di aiutare la persona a decodificare il messaggio profondo che viene dal suo inconscio.
Il Bertelè aggiunge infatti al metodo Mézières, una visione globale dal punto di vista psicofisico: il corpo come specchio della storia emozionale dell’individuo. Ogni dolore, deformazione, contrattura sono sintomi di un disagio, di una sofferenza profonda, di una difficoltà di comunicazione della persona con se stessa e con l’ambiente che la circonda. Ogni emozione non elaborata resta infatti imprigionata nel corpo. Il racconto del corpo e delle sue emozioni diviene allora un elemento fondamentale nel percorso di cura.
Solo attraverso la comprensione dei messaggi nascosti dietro ai nostri dolori è possibile arrivare ad una risoluzione definitiva dei nostri malanni.
Per chi è indicato
E’ il metodo per tutti coloro che vogliono star meglio nel proprio corpo.
Aiuta la persona a:
– ascoltare il proprio corpo
– assumere spontaneamente le posture più corrette
– eliminare le posture viziate
– superare ed eliminare le tensioni e le contratture muscolari conseguenti
Il metodo Mézières-Bertelè è particolarmente indicato per le persone che vogliono migliorare la loro postura, le loro capacità motorie, la forma fisica (musicisti, ballerini, attori, sportivi).
In ambito patologico trova applicazione nelle disfunzioni motorie indotte da patologie neurologiche congenite ed acquisite ( M. di Parkinsion, emiplegie, tetraparesi spastiche, etc.) e da alterazioni della mobilità articolare di tipo acuto (tendiniti, distorsioni, fratture, lussazioni, periartriti, lombalgie, cervicalgie, sciatalgie, ernia del disco, etc.) o cronico (artrosi, scoliosi, malattie reumatiche, etc.).
Attualmente è in corso, presso all’Ospedale Universitario di Strasburgo, una sperimentazione clinica per dimostrare l’efficacia di questo approccio nel trattamento delle scoliosi.
Le sedute
Dopo un’attenta visita fisiatrica che valuti la storia clinica, le possibili influenze sulla postura da parte della vista, dell’occlusione e del sist.metabolico e le necessità del paziente, si stende il programma riabilitativo personalizzato.
Ogni seduta è preceduta da un esame obiettivo posturale per valutare le esigenze del momento specifico.
Una volta fatto sdraiare il paziente in posizione supina il terapista inizia ad allungare i muscoli e pone particolare attenzione alla respirazione per favorire un più rapido rilassamento.
Ogni seduta dura circa 45-60 minuti.